Se stai pensando di ristrutturare casa e vuoi chiarirti le idee sui Bonus casa 2020 sei capitato nel posto giusto.
Come ben saprai il Governo ha deciso di mettere a disposizione dei cittadini, che vogliono apportare migliorie alle loro abitazioni, dei bonus casa che permettono di fare i lavori risparmiando notevoli cifre di denaro.
Di tali bonus è possibile usufruirne attraverso lo sconto immediato in fattura o la cessione del credito, vediamo allora quali sono le differenze tra queste due opzioni e quale è utilizzare a seconda degli interventi.
È stata confermata la proroga per gli incentivi dedicati a chi decide di ristrutturare la propria abitazione. Ma quali sono gli sconti di cui si può godere per i lavori di casa:
- ecobonus 2020;
- bonus ristrutturazione 2020;
- bonus mobili ed elettrodomestici 2020;
- sismabonus 2020;
- bonus condominio 2020;
- bonus verde 2020;
- nuovo bonus facciate 2020.
Si tratta di incentivi che puntano a dare la possibilità di apportare migliorie a casa indipendenti e a condomini, a una maggiore salvaguardia dell’ambiente, ma principalmente sono stati pensati per far ripartire l’economia, concedendo la possibilità alle persone di svolgere lavori e alle ditte di ristrutturazione poter avere maggiori incarichi da parte dei cittadini.
Bonus Casa 2020: Sconto Fattura? Cessione del Credito?
L’art. 121, comma 1 del Decreto Rilancio, conferma la possibilità di poter sfruttare la detrazione come incentivo ai lavori svolti, ma inoltre offre due diverse alternative:
- sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso: la somma viene anticipata dal fornitore che potrà poi recuperarla sotto forma di credito d’imposta, con facoltà di cessione di questo ad altri soggetti compresi istituti di credito o altri intermediari finanziari;
- cessione del credito di imposta, anche in questo caso vige la possibilità di cessione ad altri soggetti compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari.
Ma qual’ è la differenza?
Nel primo caso sarà la ditta incaricata dei lavori a godere di un credito da poter cedere, nel secondo caso sarà il soggetto che decide di dare l’incarico dei lavori a poter giovare di tale agevolazione.
Il credito potrà essere ceduto in misura illimitata e il punto di forza è la possibilità di cederlo agli istituti finanziari; potranno sfruttare lo sconto in fattura anche gli incapienti, cioè colori che non sono tenuti a presentare dichiarazione dei redditi, o che versano poche imposte IRPEF.
Questo fa si che si possano fare alcuni interventi in modo completamente gratuito.
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Esempi
Immaginiamo di procedere alla sostituzione dell’impianto di riscaldamento e di spendere 20.000 euro a cui corrisponde una detrazione pari a 22.000 euro (110
L’impresa applicando lo sconto in fattura pari a 20.000 euro, ti permetterà di svolgere i lavori gratuitamente e intanto maturerà un credito d’imposta pari a 22.000 euro.
Questi crediti l’impresa, li defalcherà dalle tasse che avrebbe dovuto pagare allo Stato.
Ma potresti anche decidere di agire diversamente e quindi chiedere uno sconto parziale; quindi a fronte di una spesa di 20.000 euro, potresti chiedere al fornitore uno sconto pari a 9.000 euro.
In questo caso il fornitore maturerà un credito d’imposta pari a 11.000 euro. Tu potrai far valere in dichiarazione una detrazione pari a 12.100 euro (110 per cento di 11.000 euro rimasti a tuo carico).
Lavori su cui è applicabile lo sconto in fattura o la cessione del credito
Come già accennato, non tutti i lavori possono usufruire di sconto in fattura o cessione del credito, ricordiamo infatti che il bonus verde, pensato per la ricollocazione degli spazi verdi e il bonus mobili ed elettrodomestici, possono essere utilizzati solo come credito IRPEF da spalmare in 10 anni.
Ma vediamo in quali casi si può optare per queste nuove modalità che punta a far ripartire l’economia e permettere alle imprese che provvedono alla ristrutturazione di riuscire ad ottenere maggiori incarichi.
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Vediamo allora quali sono gli altri bonus di cui si può disporre come sconto in fattura o cessione del credito:
- il Bonus Ristrutturazioni destinato agli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, vi rientrano anche le spese relative ad interventi di manutenzione ordinaria sulle sole parti comuni condominiali;
- Ecobonus al 110%: si applica agli interventi volti alla modificazione della classe energetica dell’abitazione. È importante che la classe energetica di arrivo (a fine lavori) sia più alta di almeno 2 step o comunque volta ad arrivare alla classe energetica maggiore;
- l’Ecobonus al 50%, 65%: sostituzione degli infissi, della caldaia a condensazione, installazione del cappotto, dei pannelli solari ecc.;
- il Sismabonus, sugli edifici edificati nelle zone sismiche 1, 2 e 3;
- il Bonus Facciate: l’intervento deve riguardare almeno il 10% del perimetro esterno delle abitazioni;
- la sostituzione o la nuova installazione di impianti fotovoltaici e relativi accumuli;
- la posa di colonnine per la ricarica delle auto elettriche: quest’ultime beneficiano delle detrazioni al 110 % se installate contestualmente ad uno dei tre interventi trainanti dell’Eco-bonus al 110%.
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Procedura per Usufruire del Bonus Casa 2020
Usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito richiede differenti procedure da seguire prima di iniziare con i lavori.
Vediamo allora le differenze:
Come usufruire dello sconto in fattura
Il primo passo da fare sarà quello di affidarsi a un professionista che dovrà redigere la documentazione necessaria per iniziare i lavori; quindi sarà suo compito provvedere alle pratiche edilizie, energetiche e strutturali.
Inoltre lo stesso professionista dovrà provvedere a rilasciare l’APE pre e post intervento, in modo tale che venga comprovato il salto di almeno 2 classi energetiche.
Infine raccolti tutti i documenti dovrà ottenere il visto di conformità da un commercialista, per poter ottenere l’accesso ai bonus.
Importante da parte del cittadino che ha commissionato il lavoro, fare comunicazione all’Agenzia delle Entrate in modo che l’impresa edile che provvede ai lavori possa usufruire del credito d’imposta.
Bonus Casa: la Cessione del Credito.
Se scegli di usufruire della possibilità di cessione del credito, la procedura per quel che riguarda l’avvio dei lavori è la stessa descritta nel paragrafo precedente, ciò che cambia è la seconda fase.
Durante i lavori, una volta ottenuto il bonus, potrai recarti presso le banche o presso aziende con grossi fatturati per cedere il tuo credito d’imposta al miglior offerente.
Questa fase, se non vorrai farla in prima persona potrai delegarla a un esperto.
Per far si che la cessione abbia effetto, occorre comunicare all’Agenzia delle Entrate ogni anno: i dati del cessionario, l’accettazione da parte di quest’ultimo del credito ceduto e l’importo dello stesso, spettante sulla base delle spese sostenute entro il 31 dicembre dell’anno precedente. In mancanza di questa comunicazione, la cessione del credito è inefficace.
Tale credito potrà essere utilizzato dal cessionario solo dopo la relativa accettazione, che deve avvenire attraverso il “cassetto fiscale”.
L’accettazione è irreversibile e non può essere parziale.
Il cessionario, qualora volesse, potrebbe cedere il credito ricevuto, a sua volta, comunicandolo all’Agenzia delle Entrate.
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